THE MIND
Quanto vi sentite coordinati da 1 a 10? Se la risposta è “da bambina facevo nuoto sincronizzato”, “The Mind” è il gioco che fa per voi (ma anche se non lo avete fatto, non fatevi prendere dall’ansia), perché nella vita il tempismo è la chiave di tutto!
Massimo quattro giocatori, si comincia poggiando il proprio indice vicino a quello degli altri per “sintonizzarsi”.
Il gioco di per sé è molto molto molto semplice, è l’esecuzione ad essere difficile.
Le regole sono poche: i giocatori devono pensare come una mente sola e creare un ordine crescente di carte inserendo le proprie al centro del tavolo, senza parlare né poter fare cenni agli altri.
Il numero di carte che ciascuno avrà in mano sarà dello stesso numero del livello, per cui: primo livello una carta a testa, secondo livello due, il terzo tre e così via.
Vi sembra semplice? Difficile? Sappiate che la risposta giusta non è nessuna delle due. In genere andrà tutto liscio fin quando amicizie millenarie finiranno, perché l’amico con il 25 ha fretta di liberarsene e supera voi che stavate rimuginando sul quando sfoggiare il vostro fantastico 24 nuovo di zecca, facendo perdere una vita all’intero gruppo.
Se vi dovesse servire un aiutino, c’è la possibilità di usare lo shuriken (chi lo chiede deve alzare la mano e tutto il gruppo dovrà alzarla per attivarlo davvero) in modo che ciascuno mostri agli altri la carta più bassa che possiede, così da poter sopravvivere al momento critico giocando in maniera fluida.
Se studiate psicologia probabilmente sarete avvantaggiati, perché l’intera meccanica si basa sull’osservare molto attentamente i vostri compagni e cogliere la fretta di giocare, le esitazioni, carpire al volo quello che vorrebbero comunicarvi ma non possono e allora cercheranno di farlo un po’ di nascosto, un po’ no, a seconda dell’onestà del giocatore.
Se volete sentire la mia opinione (so che non lo volete ma vi tedierò ugualmente) io ne sono uscita pazza, potrei continuare a provare per ore. Tra l’altro “The Mind” diventa diverso ogni volta che cambiano i giocatori, perché ciascuno ha una gestualità propria e inconfondibile. Si tratta di leggere le persone e ognuno è molto differente da chiunque altro.
Sicuramente è molto spassoso provare l’emozione di diventare un mostro con una sola testa e più mani, una sorta di piovra gigante… no?
Recensione a cura dei The Rolling Gamers.